La fine del Purgatorio - martedi28aprile@Teatrodell'Arte
(segnalo, dell'amico) Marazzi, presentazione del libro.
Tre racconti: Il respiro delle case, Summa, Angolo vuoto.
incipit Io mi ricordo che vissi un periodo pieno di sorprese e di guadagni. I miei occhi e i miei sensi assorbivano assorbivano – tantissime cose, e mi sentivo crescere, ingrandire, essere felice. Lo dico adesso, ma è una constatazione, non è nostalgia, io non mi sono mai voluto fermare e guardarmi indietro.
et ultra Il boom un bel giorno ci si ammise che era finito, allorquando la conflittualità sociale iniziò a ribattere esacerbata e incattivita i suoi colpi, e mi ritrovai definitivamente attrezzato per protrarre quanto restava, avanti e indietro, avanti e indietro, est ovest, ovest est, come una mosca dentro un bicchiere, senza la cieca furia e irriflessa, al riparo fragile del mio mestiere.
...
Alcuni vantaggi puramente inerziali nel persistere in una vita occidentale di riporto, o di secondo rango: ci si riproduce nel complesso con maggior quiete e tranquillità; l’opulenza è tutto sommato garantita; più stabilità, e un senso oliatissimo della continuità: basta affidarsi al comune buon senso e chiudere gli occhi. Chiuderli bene. Anche le orecchie. Quelle poi: perché non è che non si continui a parlare. Sempre più a valanga, in avvitamento esponenziale, sino a stordirsi tutti. E chiudere quant’altre più cose possibili.
Martino Marazzi vive a Milano [...] Richiesto dal suo maestro e capo-ufficio, anni fa, perché si autolicenziasse, rispose incautamente, non sapendo bene che cosa dire, “per poter scrivere”.
http://web.mac.com/diego.dejaco/sedizioni/effemeridi/Voci/2009/4/28_Voce_1.html
0 Comments:
Post a Comment
<< Home