Una trentenne trapiantata a Milano, ama la fotografia digitale artigianale e creativa, la buona musica e la danza. Scrive di vita notturna, fenomeni culturali urbani e metropolitani. Scrive anche altre cose ma indubbiamente meno appealing e svagate.

Thursday, October 02, 2008

Mistery Shopping

Ha dell'incredibile, ne convengo.
Ieri parcheggio la bici in stazione centrale, legandola alle inferriate rasoterra dell'Hotel Gallia, che mi sembra un posto che piu' velatamente di altri disincenitva al furto. La sera dopo faccio ritorno da Roma e mi dirigo al Gallia...accompagnata dalla solita trepidante attesa "ci sarai ancora, bambina?".
La risposta non tarda ad attendersi perche' bambina non c'e' piu'. Qualche maleintenzionato ha fregato il mio catorcio a due ruote (cazzo...proprio stasera che devo pure andare a recuperarmi le chiavi di casa al bar fronteufficio che sta per chiudere...che tempismo), penso.
La sensazione di smarrimento e vuoto sotto i piedi - non c'e' ombra di dubbio che la mia bici sia proprio ma proprio sparita - mi spinge a distogliere lo sguardo dalla rastrelliera e notare che appoggiata a uno sparuto alberello fronte Gallia, ci sta Bambina. Io non so cosa, come e nemmeno perche'. Ma la mia bici se ne sta li appollaiata all'alberello, con il catenaccio rotto (piu' che altrp con l'anello dentro il lucchetto mezzo trinciato, e il tutto abaradan appoggiato al manubrio), e quindi la bici si offre potenzialmente a qualcunque essere appiedato che le rivolga uno sguardo furbesco.
Devo solo ringraziare il suo essere cosi orribile visu perche' nissciuno se l'e' filata. Dopo la tristezza per averla persa, possiamo immaginare quanto me la sono cantata per averla ritrovata!
Ipotizzo che - forse - quelli del Gallia si siano infastiditi per il fatto che la mia bici fosse legata alla loro rastrelliera e mi abbiano cosi punita (li bastardi).
Comunque non mi capacito del fatto che la bici sia rimasta cosi incustodita fino alle 11 di sera.
E' forse un po' come il parrucchiere di casa mia, che e' finito nelle prime pagine della cronaca nera locale perche' coltivava una pianta di Maryuan Monore dentro il suo negozio - in bel bella vista. Questo a dimostrazione che non ci accorgiamo dell'evidenza e non osserviamo quello che vediamo.
Ma io da gran miope e da proprietaria di una bici ritrovata, non posso che augurarmi che il genere umano continui cosi, ciecamente.

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