Wednesday, September 30, 2009
Tuesday, September 29, 2009
Fermento nelle vie del jazz
(copio e incollo dal vivimilano, cosi poi quando cerco gli inidirzzi so dove andare a ribeccarli!)
A Milano ogni generazione di jazzofili ha avuto come punto di riferimento almeno un locale dove si coglieva il polso del momento, si ascoltavano i musicisti attivi in città, si accendevano dibattiti fra appassionati. Non il palcoscenico delle star, com’è oggi il Blue Note, e neppure le benemerite rassegne teatrali che si illuminano in diversi momenti dell'anno, ma la realtà «di base » del far musica quotidiano. C'è ancora, oggi, qualcosa del genere? Chi segue il jazz in città sa che questi non sono tempi generosi, nonostante la gran quantità di ottimi musicisti. Eppure dal centro all'hinterland è possibile tracciare una mappa di indirizzi da conoscere. Questo è il primo indicatore significativo: la scena milanese riproduce in qualche misura quella del jazz internazionale di oggi, policentrico ed eclettico, aperto a ogni suggestione stilistica ma spesso anche diviso fra «scuole» impermeabili fra loro.
L'esterno del Fermento Art&Pub (Fotogramma)
Cosa c’è dietro. Filologia tradizionalista, gusto per lo spettacolo popolare come all'epoca dello Swing, passione per il rigore tecnico del bebop, aggressività radicale ispirata dal free, impasti sonori eterogenei come nelle avanguardie più recenti: con un po’ di pazienza è possibile trovare spazio per ogni gusto. E lo stesso può dirsi per la «personalità» dei locali, dalla birreria vecchio stile al club sofisticato, dalla «location» per eventi culturali alla balera informale. Sempre, però, è presente un elemento: la passione. Quando un locale fa spazio al jazz, foss’anche una volta al mese, sicuramente c'è qualcuno nei dintorni con una passione non comune. Anche se i musicisti sono pagati poco più di niente, anche se quella sera si andrà in perdita.
Le novità. Nascono anche nuovi spazi: in centro, in via Albricci, il Duke Lounge dal 30 settembre si apre al jazz il mercoledì; fuori città, a San Giuliano Milanese, da ottobre Rocca Brivio gli dedicherà ogni sabato. Fra i locali «tradizionalisti» vanno citati il Caffè Doria (nelle sale dell’omonimo Grand Hotel), attivo martedì e giovedì (qui stasera suona il trombettista Patrick Artero, foto sotto , e band) e l'Ittolittos, «regno», la domenica, della Ticinum Jazz Band; più eclettico il programma del Jumpin' Jazz, che ogni sabato propone jazz «da ballo», e altrettanto spettacolare è il Jazz Café davanti all'Arco della Pace. La palma di locali storici spetta alle Scimmie (meno jazz che in passato, però), alla Salumeria della Musica e all'eroico (perché minuscolo) Nordest Café, che dal prossimo anno riprende a programmare jazz martedì e mercoledì. La Scighera, alla Bovisa, e il Baretto del Leoncavallo, danno sempre spazio a un po' di jazz, mentre nuove idee vengono dal Fermento Art& Pub, che ogni martedì propone affollate jam session di stampo neobop con le nuove leve delle scuole di musica, dalle altre jam del San Vittore e dall'imponente Fonderia Napoleonica Eugenia, con gruppi di ricerca nel tardo pomeriggio di giovedì.
Dintorni e sorprese. Tornando ai dintorni di Milano vanno ricordati il Centro Sergio Valmaggi di Sesto S. Giovanni, che riprende l'attività a gennaio, la birreria La Ratera di Trenno e la Trattoria 1902 di Palazzolo Milanese, che di recente ha addirittura organizzato un minifestival di tre giorni. Ma un segno confortante degli ultimi tempi è l'idea di aprire stagioni jazzistiche in spazi diversi, come gallerie d'arte e università; il Politecnico di piazza Leonardo da Vinci l'anno scorso ha organizzato diversi bei concerti all'ora di pranzo.
GLI INDIRIZZI: Caffè Doria, Grand Hotel Doria, v. A. Doria 22 (dove martedì sera suona Patrick Artero), t. 02.67.41.11.36
Duke Lounge , v. Albricci 3 t. 02.36.51. 44.84
Fermento Art&nPub via Ugoni 18, 02.87.38.06.68
Fonderia Napoleonica Eugenia, v. Thaon de Revel 21, t. 02.87.39. 19.41
Ittolittos , v. Olgiati 25, 02.81.38. 061
Jazz Café, c. so Sempione 8, 02.333. 24.34.799
Jumpin' Jazz, v.le Monza 104, 334.31.12.926
Baretto Leoncavallo, via Watteau 7
Nordest Café, v. Borsieri 35, 02.69.00.19.10
Birreria La Ratera, v. Ratti 22, 02.48.20. 29.32
Trenno Rocca Brivio, via R. Brivio 10, 02.98.12.83.21 San Giuliano Milanese
La Salumeria della musica, v. Pasinetti 2, 02.56.80.73.50
San Vittore, v.le Papiniano 16, 02.43.31.96.82
La Scighera, via Candiani 131, 02.39. 48.06.16
Scimmie, v. A. Sforza 49, 02.89. 40.28.74
Trattoria 1902, v. Coti Zelati 82, 02.99.76.46.89 Palazzolo Mil.
Centro S. Valmaggi, v. dei Partigiani 84, 02.24. 28.775 Sesto S.G.
Friday, September 18, 2009
Mary and Max - vincerà la sezione Lunghi al MiFilmFest
"Mary e Max vivono ai due lati opposti del mondo. Lei è una bambina australiana, timida, imbranata e con una madre alcolizzata, lui un ebreo quarantenne di New York, Max Horowitz, obeso, paranoico, affetto da disturbi autistici. In Australia ci sono i colori, in America è tutto in bianco e nero: siamo in un mondo di pupazzi plastilina, fantasticamente animato in claymation da Adam Elliot, al suo primo lungometraggio dopo aver vinto l'Oscar con Harvie Krumpet nel 2003 per il miglior cortometraggio d'animazione. Per legare insieme i personaggi, Elliot sfrutta una delle più antiche tecnologie: la lettera. Un giorno la piccola Mary nell'ufficio postale apre a caso l'elenco telefonico di New York, copia un indirizzo e scrive. Max risponde: i due diventano pen friend legati dalla passione per la cioccolata e i disegni animati. Accompagnati da una voce narrante, sul difficile crinale tra tenerezza e ironia, i diversi mondi dei due personaggi corrono paralleli negli anni tra lettere e dolciumi fino a incontrarsi. Un film in linea con le migliori conquiste narrative del cinema d'animazione contemporaneo. Quello che conta sul potere unico dell'animazione: saperci far ridere (e piangere) di situazioni anche drammatiche nella realtà. Un potere a cui siamo abituati da quando un Coyote, tanto tempo fa, è caduto in un burrone e noi ci siamo messi a ridere, senza spaventarci".
Thursday, September 17, 2009
Why opposites don't always attract?...
(mi segnala Pottom Panna) http://www.nature.com/news/2009/090916/full/news.2009.910.html?s=news_rss
Tuesday, September 15, 2009
Sunday, September 13, 2009
Saturday, September 12, 2009
Friday, September 11, 2009
Tuesday, September 08, 2009
Rassegna st_Samoa passa dall'altro lato.
Alle 6 del mattino il premier Tuilaepa Sailele Malielegaoi
è intervenuto alla radio per invitare gli automobilisti a
passare dalla carreggiata destra a quella sinistra, mentre
centinaia di poliziotti sorvegliavano ogni incrocio. Samoa
è il primo paese a invertire il lato di guida dagli anni
settanta. Il provvedimento, deciso per allinearsi agli
altri paesi del Pacifico e permettere ai samoani emigrati
in Australia e Nuova Zelanda di mandare le proprie auto
usate in patria, non sembra aver causato incidenti di
rilievo, anche grazie al bando di tre giorni sulla vendita
di alcolici voluto dal governo.
THE BANGKOK POST, Thailandia
http://www.bangkokpost.com