Le studio delle tre T
di Matteo Alviti http://www.internazionale.it/interblog/?blogid=27
Le studio delle tre TOra è ufficiale: Berlino è la città del futuro. Ci sono i numeri a dimostrarlo. Finché si tratta di chiacchiere, opinioni, commenti, vale tutto e il contrario di tutto. Ma i numeri sono numeri.I tre milioni e mezzo di persone che popolano la capitale hanno il più alto potenziale di crescita in tutto il paese: 143. Lo racconta uno studio dell'Istituto per la popolazione e lo sviluppo, finanziato dalla Fondazione Bosch (quello dei trapani, si). Il rapporto "Talento, tecnologia e tolleranza - Dove la Germania ha un futuro" stila una classifica dei 16 Länder tedeschi sulla base delle tre voci menzionate nel titolo. Non c’è partita: con 143 punti Berlino stacca nettamente il resto della Repubblica, con la città stato di Amburgo che insegue affannosamente a 133.Lo studio ricostruisce la recente storia, nota, della città. Dopo essere stata divisa per decenni, tenuta in vita dalle iniezioni rivitalizzanti dei due blocchi contrapposti, con la caduta del muro a Berlino (e non solo) è esplosa la disoccupazione e si sono polverizzati i prezzi. Il che, insieme a centinaia di appartamenti vuoti da occupare, ha attirato, tra gli altri, una serie di artisti, intellettuali, creativi, poveri per definizione ma con tante e a volte buone idee, che hanno contribuito a far rifiorire la capitale. L'idea che talento, tecnologia e tolleranza siano indici affidabili per determinare il potenziale di crescita economico e occupazionale, i ricercatori tedeschi l’hanno mutuata dalla teoria controversa di Richard Florida, un economista statunitense dell’Università di Toronto. Diciassette anni dopo la riunificazione Berlino rimane ancora un'isola felice in mezzo al deserto dei nuovi Länder, che si sono classificati agli ultimi cinque posti. Nonostante la crescita di alcuni grandi centri, l'economia locale dell'ex-Repubblica Democratica non riesce a svilupparsi e a saldare le maglie del tessuto sociale.Ma la situazione è comunque articolata. Molti berlinesi T-T-T lamentano di non aver visto nemmeno le briciole del piccolo boom economico degli ultimi due anni, mentre il Meclemburgo-Pomerania Anteriore, che si affaccia sulle coste del Baltico, è la regione che ha fatto registrare il più alto tasso di crescita del pil negli ultimi sei mesi. Questa nuova ricchezza stenta però a trasformare e aprire la società locale, incastrata nei suoi pregiudizi.Fatto sta che con tutto questo gran parlare di Berlino (io, nel mio piccolo, con il blog cerco di andare controtendenza) alla fine se ne è accorto pure Lapo Elkan, che insieme a tanti altri speculatori, pardon, immobiliaristi, ora cerca casa a Berlino. E i prezzo salgono… La mafia è stata la prima a capire che qui all'est con gli immobili si potevano fare affari d’oro. Poi se ne sono accorte le varie compagnie del real estate, anche italiane. La scorsa settimana a Bruxelles ho conosciuto un collega danese che mi ha raccontato della tendenza (scusate la parola) dei suoi colleghi (scusate la ripetizione) a comprare appartamenti qui a Berlino. "Tanto costa poco". Ieri ho ricevuto una lettera dal mio novo padrone di casa, che il mese scorso ha acquistato tutto l’edificio dove abito da un paio di mesi: danesi pure loro. E i prezzi salgono…Certo, nulla a che vedere con Roma, Milano, Londra o Parigi, d'accordo, ma per trovare una casa alla portata del mio portafogli ho dovuto combattere un bel po' di mesi. Anche perché, oltre all'affitto di casa, mi devo pagare anche la scrivania in co-working. Che non ho ancora capito se è il prezzo della creatività o della precarietà. Il fatto è che Berlino, oltre ai creativi, è anche la città con più single in Germania. (Sempre se non ricordo male un articolo che ho letto tempo fa e non riesco più a ritrovare.) Il che rende la competizione per affittare un appartamento di taglio piccolo, ve l'assicuro, molto dura…Comunque, alla fine ce l'ho fatta. Ovviamente fornendo garanzie posticce sui miei guadagni, pagando profumatamente un agente immobiliare che non ha fatto altro che un paio di telefonate, e grazie a un certificato a pagamento che misura l'indice di solvibilità di più di 64 milioni di persone in Germania, me compreso, e si chiama Schufa-Auskunft. Ma questo è un altro post.